Un gesto d'amore

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Dopo 4 mesi di pratiche, la donna è tornata in Bulgaria per prendere suo figlio. Tornata negli Stati Uniti, la donna ha subito ricoverato il piccolo in un ospedale pediatrico, dove ha fatto questa foto: “Era in condizioni critiche, c’erano medici che mi chiedevano la sua età, compilavano moduli e molta gente del personale passava in reparto a vedere questo scricciolo. Nessuno aveva mai visto niente del genere. Uomini adulti, medici che avevano visto casi ben peggiori, non potevano fare a meno di tenere la mano di Ryan e piangere”. Priscilla ha detto a tutti che casi come quello di Ryan in quell’orfanotrofio ce ne erano tantissimi. Infatti sottolinea: “Si tratta di un bellissimo Paese, ma non hanno i fondi per prendersi cura dei bambini, fanno comunque del loro meglio. Tutto quello che serviva a Ryan era un tubo per l’alimentazione. Quello che stava per ucciderlo era la fame. Chiunque mi diceva di tenermi pronta per la sua scomparsa. Che era malato, fragile e che provare ad aiutarlo avrebbe potuto ucciderlo. Il cibo poteva ucciderlo. I liquidi potevano ucciderlo”. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

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