I test

L’ intervento è poco invasivo e prevede anestesia Locale: ecco le parole del professor Carlo Pappone:
“Con un ago, pungendo la parte inferiore dello sterno introduciamo un sondino che viene spinto fino a raggiungere la superficie esterna del cuore (l’epicardio) e ne rileva i segnali elettrici. In questo modo ricostruiamo l’anatomia e l’attività elettrica dell’organo, individuando con precisione il punto esatto del ventricolo destro in cui si esprime la malattia. Quella è la zona da bruciare” e a seconda dei casi può essere più o meno estesa:”Da alcuni centimetri quadrati a molti, fino ad arrivare a un terzo dell’intero ventricolo. In base all’estensione della patologia potranno quindi essere necessarie da 5 a 30 applicazioni di energia a radiofrequenza”

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Fonte: Jeda News

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