Le accuse

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I 4 sarebbero accusati di: “somministrazione di medicinali guasti o imperfetti” (punibile, secondo l’articolo 443 del codice penale, con la reclusione fino a 3 anni). Al tempo, anche il direttore Giuseppe Benagiano, finì per essere indagato, ma poi il suo fascicolo è stato archiviato. Grazie alla legge Carotti, i difensori hanno chiesto e ottenuto dal Pg della Cassazione Nino Abbate il trasferimento dell’inchiesta a Firenze. Il motivo? A quanto pare, i farmaci “incriminati” li produce l’Istituto farmacologico militare fiorentino. L’accusa ha la prova degli errori, una lettera inviata nel ‘ 98 a un ospedale romano, che chiedeva delucidazioni sulla conservazione e la composizione delle “soluzioni ai retinoidi” previste per i protocolli 1 e 9. Nella lettera i dirigenti dell’Iss precisavano che quelle sostanze hanno una “validità” di soli 3 mesi, dopo di che “scadono” e vanno buttate. La direttiva però non è stata diffusa agli altri 50 ospedali che sperimentavano la cura. Tra l’altro, l’axeroftolo palmitato sarebbe stato dimezzato e alcune aggiunte o scomparse. Insomma, ancora oggi non è stata fatta luce sulla vicenda che assume contorni sempre più spaventosi. CONTINUA A LEGGERE
FONTE: Direttanews.it

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